Armando Verdiglione, caso di qualità
Nel 2017 Armando Verdiglione pubblica cinque libri: La rivoluzione dell’imprenditore, L’Operazione guru, La grammatica dello spirito europeo, I padroni del nulla, Il bilancio di guerra. Nel 2018 la Corte di cassazione dichiara inammissibile il ricorso. Il 5 settembre Armando Verdiglione si costituisce. Le lezioni di poco prima dell’imprigionamento, in cui ha rischiato di morire, sono pubblicate nel 2021 nel libro Il carcere. La questione della parola. Le altre lezioni che seguono al libro L’affaire fiscale, ovvero il dispensario del tempo del 2012, sono appunto quelle dei cinque libri, che ho appena letto e riletto e riletto ancora.
Bellissima la trama di lettura nel vento, che si avvale anche dei libri che sono stati pubblicati dopo il 2018, a partire dal citato Il carcere, il libro che pesa di più sull’epoca delle democrature nazionali e delle dittature internazionali.
Qui è una breve nota in margine a I padroni del nulla, il libro che analizza la comunità di spirito, la casta del potere, che trova due piste di analisi immense: l’una nella grammatica dello spirito europeo e l’altra nelle dottrine misteriche orientali.
Da quarantasei anni leggo Armando Verdiglione: leggo gli scritti e leggo il caso. Ecco: il caso di qualità Armando Verdiglione in nulla collude col personaggio “Armando Verdiglione” creato dagli scribi del potere, dalla comunità di spirito, dal partito mistico trasversale combinato e disposto al nulla e alla morte della parola, dell’impresa, della materia, che non sia sottomessa agli algoritmi liturgici e cerimoniali delle fake news chiamate religioni e ideologie.
Il personaggio “Armando Verdiglione” serve a ridurre al nulla e alla morte della casistica sociale e politica l’esperienza e l’impresa intellettuale di Armando Verdiglione, il cui caso di qualità non è contemplato dallo spirito genealogico e gerarchico della democratura italiana al seguito della oligocrazia dittatoriale mondiale. Armando Verdiglione non è perseguito prima per il reato inesistente di plagio e poi per il reato inesistente di evasione fiscale: è perseguito per la sua analisi del plagio e del fisco, dell’influenza e dei flussi, della suggestione e della persuasione, dell’inquisizione e dell’antisemitismo, del bilancio dell’impresa e della partita che mai sarà doppia. Armando Verdiglione è perseguito e perseguitato per la sua analisi della psicanalisi, della psichiatria, della psicoterapia, della psicopompologia, della psicofarmacologia, della psicocriminologia, della psicofilosofia, della psicofisica e della psicometafisica. È perseguito per la sua libertà di parola, la sua libertà d’analisi, la sua libertà d’impresa. I frutti dell’analisi di Armando Verdiglione non sono le frasche per coprire un’attività criminale che solo professionisti e funzionari del partito di spirito al potere sanno vedere. Perché questi trombetti sanno vedere e gli altri che non sanno devono credere, obbedire e combattere? Perché lo spettro è cucito con i panni della loro soggettività idolare. Quando un magister dice a Verdiglione che la sua cultura non è un gran che: è di quella del magister che si tratta. Basta leggere Giustiniano e Graziano, Cortès e Schmitt, Kelsen e Miglio per accorgersene.
Il partito di spirito che tiene in ostaggio la repubblica italiana, oggi nel patchwork fra penalpopulismo e magistrocrazia, non tollera l’anomalia, la dissidenza, l’alingua, l’agrammatica, l’amateria, l’asembianza. È il partito che immagina e crede nel logismo, fra l’archeologismo e il neologismo. Eppure non c’è nessuna logia per farne un’ideologia. La parologia del potere è l’unilingua, la lingua che assorbe ogni altro. La lingua dell’Unico senz’Altro. È la stessa fabbrica dell’incenerimento che produce cadaveri con le guerre (e gli eserciti) e con le operazioni speciali (e la polizia), come la Shoah e come l’operazione speciale di Putin, che gestisce l’esercito come la sua polizia privata e segreta.
Ridurre Armando Verdiglione al fantoccio mediatico creato dai burattinai misterici al potere è pratica millenaria della ristretta cerchia che regna e governa sulla società della specularità e della spettacolarità, del mutismo e dell’urlo. La “riduzione” di Gesù a Cristo è ancora in corso, come l’ “aumento” del predone Maometto a ultimo profeta. La creazione e la decreazione del personaggio? Il caso di Giordano Bruno è ancora in corso. Oggi la comunità di spirito mondiale, fra strappi e ricuciture, fra choc e calma, è alle prese con la creazione del caso Putin (che non è più “solo” una fake news di Putin) e la decreazione del caso Zelensky, la sua riduzione a comico.
Ognuno viene ridotto a un atomo del sistema nucleare del potere. La sottomissione ha infiniti nomi. Nessun sistema prevede la missione intellettuale. L’intellettualità è sospetta. Figurarsi un cuoco, come nel mio caso, che scrive queste cose. È un caso di asterisco dell’infigurabile. Un caso di più nessuna figurazione sociale e politica.