Antisemitismo “quasi” globale
Rientro dall’acquisto di una mensola in legno per una scaffalatura. La giornata è piovosa. La visibilità è leggermente ridotta. Eppure noto subito e da lontano che sulla vecchia casa che si vede alla rotonda c’è una scritta antisemita: “Ebrei nazisti”. Parcheggio vicino alla rotonda e fotografo la scritta.
La sera di sabato 7 ottobre 2023 ero all’ascolto di un dibattito il cui invitato era uno stimatissimo storico di Gerusalemme. Nella stessa giornata suo figlio è stato richiamato dall’esercito. In chiusura dell’incontro, una donna dice che qualsiasi sia la risposta d’Israele ogni ebreo nel mondo diverrà un bersaglio. Per discrezione non sono intervenuto a dirlo, e ringrazio per avermi ammesso all’ascolto dell’incontro.
Con questa scritta antisemita in un ameno paese che vive in particolare grazie al marmo e al vino: la Ceka è diventata multipolare e planetaria; e cekista non è solo Putin, che non ha mai dismesso i suoi servizi segreti. Ogni pro-Putin è risultato oggi pro-Hamas e usa la cittadinanza palestinese come scudo.
Nella linguistica in cui uso scrivere pro-Hamas e non pro-Palestina, l’infame fake news (pleonasmo) affigge “ebrei” e non “israeliani”. Altri hanno notato come questo uso di “ebrei” e quello di “antisionisti” proclami la voce dell’antisemitismo, sia di élite che di massa.
La prudenza (?) degli storici italiani in materia di antisemitismo e di shoah li porta a distinguere anche fra antigiudaismo e antisemitismo. Falso: è una distinzione antisemita, come quella fra fedeli e infedeli nell’islam.
I sospetti, le calunnie e le persecuzioni da duemila anni contro gli ebrei richiedono un’analisi che “quasi” non c’è. Addirittura nel pianeta c’è un esercito di filosofi, che si dichiarano heideggeriani, e si bevono (alcuni ingoiano in un sol boccone) la fake news in cui Martin Heidegger non è mai stato antisemita, oppure lo è stato solo per poco.
La scritta antisemita nel paese dove i romani segavano il marmo estratto dalle cave esige la linguistica della cittadinanza planetaria. La cittadinanza non ha nemici. La cittadinanza non ha un luogo. Nessuno sa chi sia la cittadinanza, eppure interviene. La cittadinanza è l’orrore per ogni dittatura e per ogni democratura.