Teoria dell’ingranaggio

L’ingranaggio colpisce, l’ingranaggio s’imbatte in te che t’imbatti in lui. E l’ingranaggio ha due facce: il mimetismo e l’automatismo. L’idea che hai di te è il tuo robotismo magico e l’idea che hai dell’Altro è il tuo automatismo ipnotico (automatismo psichico per Janet e automatismo mentale per Clérambault). Tolta idealmente la presa della parola, l’ingranaggio ti prende. La presa dell’ingranaggio si chiama inquisizione, delazione, deportazione, tribunale, prigione, ospedale, cimitero: fra zeroficazione e unificazione, che confluiscono nell’altrificazione: il dissolvimento come daímon (idolo e spettro saldati insieme). L’ingranaggio misterico da decifrare e mai decifrato nemmeno all’ennesimo livello ascendente di gnosi: il nome come padre e il nome come Altro. L’ente è l’idolo, l’ingranaggio. L’essere dell’ente, se esistessero l’uno e anche l’altro, sarebbe il dio dell’idolo, il dio dell’ingranaggio, il deus ex machina, l’operaio che spinge la "machina" nel teatro greco…

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